Palazzo e Galleria Spada non è uno dei musei più frequentati della Capitale ma è un vero gioiellino che merita una visita. Io ed Antonietta, mia fidata compagne in queste scorrerie romane, ci siamo state una domenica pomeriggio, approfittando dell’iniziativa del Mibact #domenicaalmuseo.
La foto forse più nota di questo museo è proprio quella della così detta Prospettiva del Borromini, un corridoio prospettico appunto, che crea l’illusione ottica di uno spazio molto dilatato, occupando in realtà appena 9 metri. Alla realizzazione della stessa, nel 1653 partecipò anche un mio vicino di casa, metaforicamente parlando: il monaco agostiniano Giovanni Maria da Bitonto (per i non addentrati nella geografia di Bari e provincia dirò che Bitonto non è molto distante dalla piccola e adorata Toritto, mio paese natio). Lo stesso cardinal Spada, committente dell’opera, completò il tutto con un breve componimento poetico in cui ne spiegava il significato morale: le cose del mondo che ci sembrano grandi sono in realtà piccole ed insignificanti ma ingrandite dall’illusione.
Il tutto diventa molto più “caratteristico”se ti è illustrato da un tizio che fa questo lavoro la domenica pomeriggio: passeggia nella galleria per mostrare quanto è piccola, spendendo 4 parole a proposito. Ho mandato il curriculum, questo lavoretto per arrotondare non sarebbe male…(ovviamente scherzo).
La Galleria al piano superiore invece ospita, distribuiti in 4 sale, dipinti ed arredi del XVI e XVII secolo e sculture d’epoca romana che per lo più fanno parte della collezione di Bernardino Spada. I dipinti sono disposti su più file sovrapposte. Fra gli autori Artemisia Gentileschi, Guido Reni, Brughel, Orazio Gentileschi…per citarne alcuni.
Un piccolo scrigno che racchiude tanta bellezza a due passi da Campo de’ Fiori. E voi, avete già visitato il palazzo e galleria Spada?
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(Foto mie e di Antonietta)