Per la giornata della memoria (27 gennaio) ho deciso di dedicare qualche riga alle pietre d’inciampo raccontandovi 3 curiosità su di esse.
Vi sarà capitato, in giro per diverse città europee di imbattervi in una sorta di targhette quadrate in ottone fissate al marciapiede o alla strada. E queste targhe recando incisi dei nomi, delle date e dei luoghi. Si tratta di monumenti “celebrativi”: le così dette Pietre d’inciampo.
Curiosità 1: come nascono le pietre d’inciampo
L’idea è stata dell’artista tedesco Gunter Demnig per ricordare in modo creativo i cittadini deportati nei campi di sterminio tedeschi.
Le pietre d’inciampo sono sampietrini dalla forma standard (10X10 cm) con la facciata superiore (quella visibile) ricoperta da una lastra d’ottone. Su questa lastra sono incisi il nome, la data di nascita e, se noti, la data ed il luogo di morte del deportato. Queste pietre sono poste davanti agli ingressi delle case da cui i nazisti portarono via queste persone. Il senso è quello di un “inciampo” metaforico, facendo soffermare e riflettere il passante. Coloro che i nazisti volevano ridurre a numeri così riprendono la propria individualità.
Il progetto delle pietre d’inciampo
L’artista inizia la sua sperimentazione nel 1992 a Colonia in Germania per arrivare nel 2019 a contare circa 70000 pietre d’inciampo posizionate in tutta Europa.
la maggiorparte delle installazioni si trovano in Germania (Berlino, Amburgo, Colonia, Francoforte, Stoccarda, Brema, Monaco).
Al secondo posto troviamo i Paesi Bassi con Amsterdam e Rotterdam. Seguono l’Austria, la Repubblica Ceca e L’Italia.
Le prime pietre furono posizionate in Italia nel 2010: 90 a Milano, 114 Torino, 331 Roma ma ce ne sono tante altre anche in città più piccole.
Per conoscere uno dei luoghi di Roma con la maggior presenza di pietre d’inciampo ecco il mio articolo sul ghetto ebraico.
Altre utili informazioni possono essere reperite sulle pietre d’inciampo a Roma.
Celebriamo insieme la giornata della memoria: avete altre curiosità sulle pietre d’inciampo?
Anche a Mondovì (CN) sono presenti alcune pietre d’inciampo. Non è un caso che le abbia inserite nel mio percorso di geocaching alla scoperta del quartiere in cui si trovano. Trovandole e contemplandole si onora la memoria di coloro che uscirono da quei portoni verso un destino orribile.
Hai fatto un gesto davvero bello! Io ne ho parlato anche ai miei bambini in prima elementare (sono un’insegnante) e in questi giorni sono a “caccia” di pietre d’inciampo per la città
Ci sono anche a Torino. Per quelle vicino a casa mia sono andata a leggere la storia sul sito dedicato del Museo Diffuso della Resistenza e mi ha colpito molto come fossero persone comuni. Come opera di sensibilizzazione funziona davvero, dopo averle scoperte si sta molto più attenti a un certo tipo di sottile discriminazione che esiste ancora oggi perché le persone ricordate sulle pietre d’inciampo potevano benissimo essere noi, nostri famigliari o amici…
Io le ho spiegate anche aiuti bimbi a scuola nella giornata della memoria. Abbiamo fatto un lavoro di “adozione” di una pietra d’inciampo…