Ho già scritto un post su questa città, ma ci sono tornata in un altro week-end a Milano e ve lo racconto. Ecco cosa ho fatto…
Febbraio non è il mio mese. È il periodo dell’anno in cui avverto maggiormente la stanchezza (e quest’anno più che mai). Ma lascio a casa le 1000 cose da fare, prendo Italo (per la prima volta) e vado a Milano, incontro ad abbracci garantiti. Quelli degli amici di sempre; delle amiche milanesi; della romana del mio cuore; del pisano che mi fa sempre ridere tanto; della mia “hermana per sempre”.
Tentativi di abbordaggio inaspettati quanto banali (che bei capelli)e la presa di coscienza di essere in un posto che è casa ma non lo è. E che io comunque sono andata avanti e ripercorro i luoghi con un’essenza diversa. Rivedere posti noti (Duomo, Parco Sempione, Castello, Navigli)ma con chi te li fa vedere con occhi nuovi. Conoscere persone e luoghi mai visti (Palazzina Appiani, Villa Necchi, Albergo Diurno Venezia).
Incontrare l’amato Caravaggio in una mostra bellissima (un po’ di indagini FBI sul restauratore)e fare aperitivo con gli amici come se fosse quotidiano (ma non lo è)in questo compenetrarsi di vite, notizie, sorrisi, ricordi, bimbi, case, sorelle…E per il fatto di avere tutto ciò sentirsi ricca e fortunata. Molto ricca e fortunata.
Ecco i posti dove sono stata:
Burger wave: una catena di hamburgerie dai toni australiani. Ottimo il panino con l’ananas (non ricordo il nome) e consigliatissima anche una delle birre australiane.
Greek fusion: ristorante greco ai Navigli. Abbiamo provato piatto e pira giros. Non hanno nulla da invidiare alla cucina greca assaggiata a Corfù ed Atene.
California bakery: almeno una volta nella vita da provare una delle torte proposte. Un po’caro…ma per una volta…
Moscatelli: un classico dell’aperitivo milanese. Locale un po’ strettino ma buffet vario ed abbondante.
A pranzo domenica sono andata da ANTONELLA, che cucina benissimo ma non credo voglia ospitare degli sconosciuti per cui no, non chiedetemi dove abita!
Qui un altro mio post su Milano.
(Foto mie)
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