101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita: 18 appassionarsi alla pittura davanti a Giuditta e Oloferne e la Fornarina
101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita: 18 appassionarsi alla pittura davanti a Giuditta e Oloferne e la Fornarina

101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita: 18 appassionarsi alla pittura davanti a Giuditta e Oloferne e la Fornarina

Fra le 101 cose da fare a Roma ce n’è una che riguarda la pittura: parla di Raffaello e Caravaggio. Siamo a Palazzo Barberini…

Oggi vi porto virtualmente  con me in un museo di Roma che solitamente i turisti visitano raramente  (e io stessa ci sono stata una sola volta un po’ di anni fa escludendo la mostra su Arcimboldo come seconda volta).

Palazzo Barberini Roma

Il museo in questione è la Galleria d’arte antica di Palazzo Barberi.

Partiamo in questo viaggio fra le 101 cose da fare a Roma che riguarda la pittura…ma analizziamo prima la location.

L’ingresso è su via delle quattro fontane, la strada in salita che da Piazza Barberini va verso il Quirinale e il Viminale (metro A, Fermata Barberini).

Il seicentesco Palazzo Barberini, che già di per sé vale la visita, ospita la Galleria. Si tratta infatti della nuova residenza della nobile  famiglia la cui prima abitazionea era in via dei Giubbonari, nella zona di Campo de’ Fiori. Il nuovo palazzo  fu realizzato fra il 1625 e il 1633 grazie alle idee di grandi artisti quali Maderno, Bernini e Borromini. Le sontuose decorazioni probabilmente videro la luce  grazie all’afflusso nelle casse della famiglia di denaro proveniente  dal Vaticano, poiché era Papa allora Urbano VIII appartenente alla stessa famiglia.

Pensate che a quei tempi il palazzo appariva come l’ultimo sprazzo di civiltà nella zona, poi più nulla, solo boschi e vigne tutt’intorno.

La prima volta che ci sono stata, come faccio sempre quando visito un grande museo, ho comprato una guida. Purtroppo io e la mia guida siamo separate nel lockdown, trovandomi io a Roma e lei a Toritto, a casa dei miei…quindi inutilizzabile per scrivere questo post…

Il palazzo

Palazzo Barberini Roma 101 cose pittura

Il progetto, con pianta ad H, ampliamento del precedente palazzo appartenente alla famiglia Sforza, era di Maderno. Il giovane Borromini lo aiutò.  L’esempio seguito fu quello di Villa Farnesina. Azzurri progettò la cancellata d’ingresso, realizzata nel 1865 con i 2 telamoni scolpiti. La facciata è formata da 7 campate che si ripetono sui 3 piani definiti dai 3 ordini architettonici (dorico, ionico e corinzio). I giardini sono posti ad un livello più alto del piano terra. Essi inizialmente erano un vero e proprio parco con tanto di animali (es. struzzi, cammelli) poi furono risistemati secondo  il gusto settecentesco e ottocentesco e via via ridotti con l’urbanizzazione novecentesca ed in particolare del periodo fascista.

Alla morte di Maderno la direzione dei lavori passò a Bernini . Fu questo infatti uno dei tanti esempi che rese all’epoca Bernini favorito rispetto a Borromini creando pertanto inimicizia fra i due (non si tratta quindi solo di una leggenda e di dicerie). Tuttavia Borromini continuò a collaborare al cantiere ed a lui si devono l’elegante scala elicoidale nell’ala ovest del palazzo e numerosi altri particolari costruttivi e decorativi.

Le decorazioni

Il famoso scalone d’onore a pianta quadrata nell’ala est è invece opera di Bernini, così come la facciata ed il giardino all’italiana, progettato per realizzare un illusorio e raffinato spazio archeologico. Il bassorilievo che rappresenta il leone, posto presso lo scalone d’onore, è un originale d’età romana  e proviene da Villa Adriana a Tivoli. Ma l’animale maggiormente rappresentato nel palazzo è l’ape, simbolo della famiglia Barberini, presente nel suo stemma araldico ed in tutte le opere d’arte da essa commissionate (ad esempio anche sul baldacchino del Bernini nella Basilica di San Pietro).

101 cose roma scalinata

Nel 1632 fu inaugurato il teatro all’interno del palazzo mentre fra il 1632 e il 1639 Pietro da Cortona decorò il grande salone al piano nobile sulla cui volta campeggia un affresco con il Trionfo della Divina Provvidenza.

Il dipinto non ha un punto prospettico centrale su cui orientare la visione ma prevale l’illusione  e la prospettiva da sotto in su. Lo stesso pittore decorò, assieme ad alcuni suoi allievi, una parte della cappella del palazzo. Nel 1949 l’edificio fu acquistato dallo Stato.

Palazzo Barberini

101 cose da fare a Roma: Le collezioni di pittura

Durante il suo pontificato Urbano VIII aveva molto arricchito le raccolte della famiglia Barberini  suddividendole fra l’antiquarium di Villa Barberini a Castel Gandolfo e il palazzo in questione. Nonostante le traversie storiche , la collezione  di reperti di arte antica era ancora abbastanza integra quando, nel 1934, con regio decreto, si abolirono una serie di vincoli. Quindi molti pezzi vennero dispersi fra l’Europa e gli Stati Uniti.

Fin dal momento dell’acquisto da parte dello Stato si era pensato di adibire le sale del palazzo a museo, ma l’affitto al Circolo Ufficiali delle forze Armate, e la controversia ad esso legata, si protrasse ancora per lunghissimi anni. Solo nel 2006 il palazzo fu completamente assegnato alla Galleria d’Arte Antica. Dal 2010  l’allestimento della Galleria è stato ampliato e suddiviso: al piano terra le opere del 1300 e del 1400, al piano nobile la collezione del 1500 e 1600 e al secondo piano l’arte del 1700.

Le star della collezione

Fra le opere più note abbiamo appunto le due star citate nel titolo di questo capitolo del libro “101 cose da farea a Roma almeno una volta nella vita”. Esse sono la “Fornarina” di Raffaello e “Giuditta ed Oloferne” di Caravaggio.

Non si può in questo momento storico nominare la Fornarina senza pensare alla grande mostra che le scuderie del Quirinale dedicano a Raffaello, esibizione che non abbiamo ancora avuto modo di fruire a causa del lockdown. La Fornarina è senza dubbio uno dei capolavori del maestro. Nell’incarnato della fanciulla (secondo la tradizione un’amante dello stesso artista) emerge l’unione fra l’arte classica e le novità dell’epoca. Se la ragazza sia realmente Margherita, l’amata dell’urbinate, figlia di un fornaio, è ancora in dubbio…

Fornarina Barberini Roma

Altra celebrità indiscussa del museo è il dipinto con “Giuditta e Oloferne” di Caravaggio. E qui il mio cuore accelera il battito per il mio artista preferito. Il ribelle Michelangelo Merisi da Caravaggio giunto a Roma era protetto dal Cardinal Del Monte. Le sue opere dai fondi scuri rispecchiano esattamente la teatralità del Barocco. Anche in questo quadro l’eroina biblica , col volto concentrato nell’azione , si trova in un luogo non definito. A caratterizzare l’ambiente è solo un drappo rosso sullo sfondo. Una vecchia accanto assiste alla scena mentre Oloferne , con lo sgardo vitreo, ha i muscoli tesi nell’ultimo spasimo di vita…

Caravaggio Barberini roma

Sono riuscita con queste descrizioni a condurvi con me nel Palazzo? E nella realtà ci siete mai stati?

101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita…innamorarsi della pittura…Che ne pensate??

Per info: https://www.barberinicorsini.org/

(le foto della facciata e delle due opere sono prese dal web mentre quelle del cortile sono mie, scattate in occasione della mostra su Arcimboldo)

40 commenti

  1. Sono una grande appassionata delle opere di Caravaggio e spesso costruisco i miei itinerari di viaggio per poterle visitare. Così è successo per Palazzo Barberini di cui poi ho apprezzato davvero tutto, dagli spazi all’architettura, alle altre opere esposte.

  2. Sarei dovuta scendere a Roma per Pasqua e invece hanno chiuso i confini e sono rimasta qui dove vivo, in Scozia. Da allora quella che era casa mia mi e’ sembrata cosi’ lontana e cosi’ bella. Grazie di avermi portata per quelle strade con questo post.

  3. The Same Calamita

    Non conoscevamo questo lato di Roma, vorremmo approfondire la storia dei Barberini. La prossima volta ne approfittiamo per vedere anche il famoso Caravaggio. Speriamo si possa prendere presto un treno.

  4. antomaio65

    Sono stata a Palazzo Barberini per vedere la Fornarina.. io per Raffaello ho avuto una speciale predilezione. L’hai descritto molto bene, leggendoti ho ritrovato i dettagli dell’architettura rigorosa della facciata. Peccato per i giardini che sicuramente erano bellissimi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *