Ancora uno dei miei week end fuori porta, questa volta Bologna.
Giorno 0
L’inizio del viaggio è un po’ Indie (parecchio) e il ragazzo della Telethon in treno è simpatico.
Non capisci realmente in che rapporti siano Bologna e i portici finché non ci arrivi la prima volta e ti rendi conto che Bologna è i suoi portici. La città è davvero universitaria, i ragazzi ti guardano sfrontati negli occhi e qualcuno, giocando sotto il palazzo del Podestà, ti sussurra che sei bella, sfruttando il particolare gioco di echi che lega gli angoli opposti.
Via dell’Indipendenza è una delle vie principali, e arriva diritta fino al Nettuno. E parte subito la ricerca della pietra della vergogna per osservare dall’angolazione giusta l’opera del Giambologna e ridere della leggenda goliardica. In Piazza Maggiore svetta la basilica di San Petronio ma la sua vista, come quella delle due torri sarà senz’altro ancora più bella domattina. Le luminarie con il testo de “L’anno che verrà”sono invece bellissime stasera, ad illuminare la via dove per anni visse Lucio Dalla. Un saluto ad un amico (e scoprire di averne ovunque). Un primo assaggio della città, direi anche culinario, fra mortadella, tortellini, gramigna, balanzoni e tenerino. Giusto un assaggio…
Giorno 1
Il sabato e la domenica c’è il mercato al parco della Montagnola. Mi affaccio ad una finestrella che dai portici da su un canale e in un attimo sono a Venezia.
Il povero Nettuno stamattina è ingabbiato in un’alta recinzione, una soluzione che assolutamente non condivido.
L’infopoint invece è un esempio concreto di accoglienza e promozione.
La musica è in ogni angolo e tutta la vivacità culturale della città si coglie al suo apice nella sala Borsa. Un’occhiata al palazzo comunale ed alla meridiana in interno più grande d’Europa che si trova in San Petronio. I negozi sono fighissimi ed il mercato antico anche. Pare vadano molto di moda i tessuti lucidi e metallizzati anche se alcuni personaggi sembra siano appena scesi dalla prima classe del Titanic. Tanta gente passeggia nel tiepido sole di questo sabato di inizio marzo.
Non avró la 50 special ma ho un amico speciale che non ci fa mancare crescentine, tigelle e pesto modenese sulle colline bolognesi coperte di caligine (cit.). E fin su al santuario di San Luca. I writers sono davvero originali. Il traffico. Affrettare il passo per affrontare i 498 scalini della torre degli asinelli e guardare il tramonto da lassù. Gli scorci pittoreschi serali, la galleria di grandi marchi e gli incontri davvero casuali.E poi rilassarsi e scatenarsi con la musica…
Giorno 2
Il complesso di Santo Stefano è un gioiellino: la Gerusalemme bolognese. Un po’ di souvenir culinari e un piatto di tagliatelle. Crogiolarsi al sole ai giardini Margherita e sostenere che “i cani qui vanno di moda”. Immergersi nel clima del Carnevale e innamorarsi di una marca di borse…trovare una scusa per tornare.
Alcuni ristoranti/bar consigliati;
–Oberdan: ottimo rapporto qualità prezzo. Piatti tipici.
–Bar Maxim: consigliatissimo per la posizione (piazza della Mercanzia) e la gentilezza del personale;
–Pasticceria Impero: un po’ cara ma i dolci sono speciali!
–Mercato di Mezzo: se siete indecisi e vi piacciono i luoghi tipo il mercato centrale di Roma e Firenze;
– se avete la possibilità di raggiungere le colline bolognesi non perdetevi l’Osteria dal Nonno (tigelle e crescentine super)
Noi abbiamo alloggiato all’Hotel Holiday, un po’ retró nel design ma in ottima posizione, staff gentile e colazione abbondante.
(Foto mie e dei miei compagni di viaggio)
Se vi è piaciuto il racconto del mio week end a Bologna salvate questo post.
E se volete sapere come è andata a finire con la marca di borse leggete il mio secondo post su Bologna.
Scritto veramente alla grande. Da vivere!
Grazie mille! È il mio modo di scrivere, non so fare altrimenti ??
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