Ricomincia con “Tu sei qui” la saga dei libri di letteratura per l’infanzia che in un certo modo hanno a che fare con il viaggio.
Questo lo rubo a mia figlia. E’ la prima volta, da quando è nata, che nel blog parlo di lei, anzi forse è la prima volta negli ultimi sei mesi, che riesco a scrivere sul blog. Ma capitemi, questi primi mesi sono stati bellissimi ed impegnativi.
Tu sei qui è un punto di partenza (o di ripartenza). Perchè tutti i viaggi da qualche parte devono iniziare. Come dice già l’introduzione si presta benissimo ad accogliere un neonato o a spronare qualcuno a cercare la propria strada. Tu sei qui, ok, e da qui bisogna partire. Da qui si può andare ovunque.
La prima cosa da fare per trovare la propria strada è cominciare. In qualsiasi modo, ognuno a modo suo. E’ importante esplorare, essere grati, prendersi il tempo che si desidera, osservare… E se anche ci saranno delle cadute, l’importante è rialzarsi. Se si è pazienti, si troverà la propria strada, o sarà lei a trovare noi.
Ma il punto di partenza è l’oggi. Proprio lì dove si è.
Un ringraziamento speciale ad Alessandra per questo dono unico.
Tu sei qui, Zac Manbeck, Fatatrac
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