Solo bagaglio a mano
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Solo bagaglio a mano

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Per il mio compleanno due cari amici hanno scelto per me due testi sul “viaggio” in senso ampio.

Uno dei due è questo libro bellissimo di Gabriele Romagnoli (edito da Feltrinelli) che ho letteralmente divorato, leggendolo in pochissime ore. Perfetto per i miei primi giorni di vacanza (ormai lontani visto che le vacanze stanno finendo) ed in vista del mio viaggio importante.

Una metafora della vita paragonata ad un viaggio in cui non serve portarsi dietro troppe zavorre ma basta avere con se solo il bagaglio a mano. Una vita in cui bisogna avvicinarsi al nocciolo ed all’essenziale, avendo con sè, lungo il cammino, solo le persone e le cose che contano. E allo stesso tempo un paragone fra noi e la valigia, quanto a versatilità, leggerezza, capienza, capacità di “riporsi”.

Tutto il libro nasce dalle riflessioni scaturite alla mente ed al cuore dell’autore durante un viaggio speciale ed una esperienza altrettanto singolare (che non starò qui a svelare). Il tutto trattando argomenti importanti e profondi con parole e toni giusti ma “leggeri”.

E’ necessario scegliere, “nel bagaglio a mano due o più vite non ci stanno” quindi niente “vite di scorta”, niente peso di ciò che non è stato e non sarà… Tanti i riferimenti anche al modo di leggere il passato ed il futuro, uno per tutti: “il futuro è una valigia da aprire accettando ogni possibile contenuto”. Gli altri lascio che li scopriate voi…

Ah, ne avevo già parlato ad una mia amica durante una cena e lei mi ha scritto ieri dicendo che l’avevo troppo incuriosita e l’ha comprato. Sta piacendo anche  a lei!

Altri suggerimenti di lettura:

Non dirmi che hai paura

L’orizzonte ogni giorno un po’ più in là

7 commenti

  1. Nicla Scarongella

    Bel libro!
    letto tra Italia e Irlanda, forse mi ha aiutato a preparare le valigie per un’esperienza annuale appena conclusa, proprio nella verde isola;)
    Eh sì, è da un po’ che le mie valige sono sempre essenziali, forse poco femminili, ma quando viaggi sola è anche meglio partire leggeri!
    “se ti sposti sarai più difficile da abbattere. Se resti nella stessa casella, stesso quartiere, lavoro, gruppo familiare, quel gran tiratore che è il destino avrà più agio nel prendere la mira”, che uno ci creda o no al destino, aggiungerei io e ancora: “Che cosa possiamo eliminare?Per cominciare, le certezze Quelle più definitive e solide, quindi le più pesanti”.
    “Un libro per sopravvivere alle mutazioni in corso” ha definito Carlo Verdelli.. bè ci sta!
    Viaggiare per fuggire o per vivere?
    Io me lo sto ancora chiedendo;)
    Grazie Carmen

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