Adoro le citazioni di Novecento. “Non sei fregato veramente finchè hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla”…
Lo so che questo libro ormai è un clasico, pubblicato per la prima volta nell’ottobre del 1994. Nell’ottobre di 23 anni dopo è rientrato in modo prepotente nella mia vita. L’ho trovato lì abbandonato sul banchetto del book-crossing nella scuola dove lavoro e l’ho “adottato” perchè ricordavo benissimo di averlo letto ma ero altrettanto certa che me lo avessero prestato e che quindi non c’era nella mia libreria.
L’ho riletto qualche sera fa, tutto d’un fiato (62 pagine) e mi è piaciuto come la prima volta, se non di più.
Perchè mi piace Novecento
Il fascino del piroscafo Virginian, la scrittura sotto forma di monologo (adoro i monologhi, e alcuni miei messaggi o mail a volte hanno assunto questa forma, soprattutto quando sono rimasti senza risposta), l’Oceano da cui non ci si può separare mentre da una nave si può scendere. E soprattutto lui, il protagonista, Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, che su quella nave ci era nato e da cui non ci era mai sceso. Ma che conosceva il mondo attraverso i racconti degli altri, li ascoltava, imparava e li incastonava nella sua personale mappa della Terra. Dal Pont Neuf di Parigi all’odore in Bertham Street dopo un temporale estivo, passando da giardini e ristoranti che in realtà non aveva mai visto…Un modo diverso di viaggiare. Forse il primo modo che sperimentiamo tutti, attraverso la fantasia, i racconti degli altri, la lettura. O perlomeno a me è successo così. Da piccola mi sono fatta raccontare dai parenti mille volte i i loro viaggi; e poi da grande ho ascoltato a occhi sgranati un mio amico assistente di volo. Ho letto libri di viaggi e sfogliato cataloghi in agenzia…
Ed ora sento che un po’sono passata dall’altra parte, e qualcosa da raccontare ce l’ho! Ma che novità…si sa che sono una chiacchierona!
Novecento, Alessandro Baricco, Feltrinelli, Milano 1994
(foto dal web)
P. S. La trasposizione cinematografica “La leggenda del pianista sull’Oceano” mi ha altrettanto emozionata e rende giustizia al libro.
Altri suggerimenti di lettura.
Ho avuto appena ieri la fortuna di sentirlo recitato da un amico e grande attore. E credimi, mi sembrava di stare accanto Novecento sul suo sgabello a danzare sull’oceano. I libri tornano, le grandi storie tornano, quando meno te lo aspetti. Grazie per il tuo post
Grazie a te per questo commento. “Le grandi storie tornano” lo terrò presente, mi serve averlo a mente! Che bello dev’essere stato sentirlo recitare, mi sono interrogata tante volte sul grande impegno nel prepararlo per un attore, è sempre un monologo di 62 pagine!
Lui si chiama Enzo Caputo e il suo “laboratorio” è Officina Teatro LMC. Magari così vieni in Sicilia e ci incontriamo!
In Sicilia ci sono stata due volte (prima o poi un post lo scriverò) ma tornarci mi piacerebbe molto! E chissà…??D’altronde ogni scusa è buona per viaggiare!
Pingback:Il tempo di un viaggio – Viaggiatrice da grande
Pingback:Il mio viaggio a New York – Viaggiatrice da grande