Cisternino: il borgo che dondola
Cisternino: il borgo che dondola

Cisternino: il borgo che dondola

Non ero mai stata a Cisternino, il borgo che dondola, e poi, nel giro di pochi mesi, ci sono stata ben 2 volte. La prima volta è stata lo scorso agosto e poi, da travelblogger e innamorata della mia Puglia, ci sono tornata per il servizio fotografico in occasione del mio matrimonio. Se scorrete trovate qualche scatto inedito.

Cisternino: un po’ di storia

Il touring club italiano ha assegnato a questo paese la bandiera arancione. Si tratta di un marchio di qualità dato ai borghi dell’entroterra che spiccano per l’offerta e l’accoglienza di qualità. Il tessuto urbano, di stampo medievale, è rimasto pressocchè intatto. Attraverso Porta Grande si accede al centro storico, lastricato di ”chianche” e, da Piazza Vittorio Emanuele, con la sua bella Torre dell’orologio, si arriva a Porta Piccola. Oppure ci si può perdere nei vicoli, bianchi di calce e decorati di gerani, che compongono i quartieri storici: Bere Vecchie, Scheledd, U Pantèn, L’isule, U Burie ( più esterno).

Il borgo è di origine romana, chiamato Sturnium, poi distrutto da Annibale nel III sec.a. C. Probabilmente nell’VIII secolo dei monaci basiliani edificarono una badia Cis Sturnium (nei pressi di Sturnium) da cui il nome Cisternino (Cisturnium compare per la prima volta in una bolla papale del 1180). Nel corso degli anni la cittadina passa dai baroni ai vescovi, dalla repubblica di Venezia agli Spagnoli.

Il borgo che dondola

Cisternino è stato decorato da una serie di fantasiose altalene, da cui la definizione de ”il borgo che dondola”. Inutile dire che il tutto è fortemente instagrammabile. Oltre ai vari quartieri storici degni di nota sono la già citata Torre dell’orologio e la Chiesa di San Nicola nota come chiesa Madre.

La Torre normanno-sveva (XI secolo) è alta 17 m ed è restaurata di recente. Sulla sua sommità vi è una statua di San Nicola.

La chiesa (XII secolo) sorge sulla badia basiliana dell’VIII secolo. La facciata, rifatta, è di impianto neoclassico. All’interno 2 opere del famoso scultore Stefano da Putignano.

Da vedere anche il Palazzo del Governatore, la chiesa di San Quirico e quella della Madonna d’Ibernia, legata al culto pagano di Cibele, dea della fecondità.

Tutti da gustare i prodotti tipici agroalimentari anche se Cisternino è famosissima per le macellerie del centro storico con annesse osterie: si compra la carne al banco e si consuma cucinata al momento.

Fra chiese, masserie, uliveti e vicoli l’elenco sarebbe lunghissimo. Non ho qui la pretesa di un articolo esaustivo di tutto. Il mio intento è quello di stimolare la curiosità su Cisternino, il borgo che dondola.

(foto mie e di Pietro)

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