Un giorno scriverò una lista di cose per cui vale la pena vivere (mi piacciono troppo le liste): fra queste ci saranno le distese gialle dei campi di grano ad Altamura in particolare.
Adoro le spighe gialle (ma anche verdi) mosse dal vento, e lasciare che lo sguardo si perda all’orizzonte inseguendo un solco più scuro, il passaggio della mietitrebbia.
Ieri sono stata a pranzo, col caldo di luglio, nella campagna di Altamura (Bari ).E quale posto migliore per ammirare uno dei miei paesaggi preferiti?
Ma Altamura, nel territorio del Parco dell’Alta Murgia, non è solo grano, orzo e coltivazione di cereali. E’ una cittadina molto attiva dal punto di vista culturale ed economico.
Suo fiore all’occhiello è la cattedrale voluta dallo stesso Federico II, e ovviamente il famosissimo pane di Altamura.
Questa città è nota anche per il ritrovamento, nelle sue campagne, di impronte di dinosauro. Si tratta del sito più importante d’Europa e forse del mondo, per la varietà dei tipi di impronte e per il numero.
Altro elemento interessante è l’uomo di Altamura, un reperto di uomo preistorico ritrovato in un’altra zona rurale.
Per il coraggio dimostrato nella ribellione contro i Borboni, la città è nota come la Leonessa di Puglia.
Il centro storico è definito dai claustri (o gnostre), piazzette o slarghi che indicano l’aggregarsi spontaneo di gruppi familiari o etnici (Ebrei, Latini, Mori e Greci), come emerge chiaramente durante la manifestazione Federicus, che si tiene ogni anno fra la fine di aprile e l’inizio di maggio.
Nel territorio vi è anche il Pulo, una dolina carsica larga 550m e profonda 95 nel punto più basso, con caverne probabilmente abitate nel paleolitico.
Se volete avere un’idea dei paesaggi attorno ad Altamura guardate “Io non ho paura”, film di Salvatores del 2003, peraltro girato fra Puglia e Basilicata.
Io ieri sera, ispirata dalla giornata, l’ho rivisto e come sempre non mi ha deluso.
Se vi è piaciuto questo viaggio ad Altamura fra i campi di grano salvate e condividete l’articolo.
(Foto mie e di mia sorella)
Pingback:101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita: 11 Convertirsi a Santa Maria del Popolo – Viaggiatrice da grande
Pingback:Una gita fuori porta a Potenza (e Picerno) – Viaggiatrice da grande