Gyoza: i famosi ravioli giapponesi
Molti di voi avranno assaggiato i gyoza, i famosi ravioli giapponesi. Ma quanti avranno mai pensato di poterli fare a casa? Non sono mai stata …
Molti di voi avranno assaggiato i gyoza, i famosi ravioli giapponesi. Ma quanti avranno mai pensato di poterli fare a casa? Non sono mai stata …
Ogni tanto nelle Instagram stories o sulla mia pagina facebook lancio dei sondaggi legati alle ricette che ho provato e che vorrei condividere con voi. Nell’ultimo sondaggio avete scelto come luogo di provenienza della ricetta la Calabria. Questa regione è il regno incontrastato, oltre che del peperoncino, anche della cipolla di Tropea, per cui la ricetta che vi propongo (come sempre provata e approvata) ha come ingrediente principale proprio il famoso rosso ortaggio.
Uno dei viaggi che mi è saltato a causa dell’emergenza sanitaria (perc hè me ne sono saltati ben 3 prenotati, senza contare gli altri 2 previsti per l’estate) sarebbe stato il prossimo giugno a Salonicco. Abbiamo un amico che vive in Grecia ormai da quasi due anni e finalmente, con largo anticipo, ci eravamo organizzati per raggiungerlo. Ero felicissima di tornare nella patria di Omero dopo i miei precedenti viaggi ad Atene e a Corfù. Per risarcire in parte me ed i miei amici per il mancato viaggio, mi sono sbizzarrita con le ricette a base di feta. E visto che larubricaa sulle ricette dal mondo vi sta piacendo molto, ve ne propongo ben 3 diverse.
Ed eccoci ad un nuovo appuntamento di questa rubrica nata da poco sul mio blog. Qualche giorno fa vi ho portati con me in Sicilia attraverso la ricetta della Caponata. Vi va di partire per un nuovo viaggio nel gusto? Oggi facciamo un salto nel continente africano e ad accompagnarci sarà al salsa harissa.
Immaginate di essere nella grande piazza Jemaa el-Fnna di Marrakech fra le grida dei mercanti e bambini dai grandi occhi scuri che si rincorrono fra la gente. Oppure potremmo essere nel deserto tunisino, a rifocillarci attorno ad un falò dopo un’escursione in cammello (o dromedario), mentre ancora faticosamente cerchiamo di toglier via la sabbia dai nostri capelli e dai nostri indumenti. Tutta fatica sprecata! Come mi ha insegnato la mia prof di storia delle superiori, se vai nel deserto questo ti seguirà a casa e mesi dopo troverai ancora granelli di sabbia nelle tasche o fra le pagine dei libri.
Magari però siamo nella qasba di Algeri, in un labirinto di vicoli con i panni stesi alle finestre ed il profumo delle spezie che esce da ogni porta…
Ho l’abitudine, quando leggo una rivista, di conservare le ricette che mi piacciono. Non le prendo tutte, ma solo quelle che credo potranno incontrare i miei gusti e quelli dei numerosi ospiti che, di volta in volta, sono invitati a cena o a pranzo a casa mia.
Difatti, tanto quanto amo mangiare mi piace cucinare, soprattutto se poi i cibi sono consumati in compagnia. E i miei ospiti fanno spesso da cavie alle sperimentazioni di queste ricette messe da parte. Si, perché l’iter è il seguente: ogni ricetta viene provata e, solo se supera la mia rigida prova d’assaggio, è salvata nel mio famoso ricettario(un quadernino che viene dal Museo d’Orsay di Parigi). Le ricette in lista d’attesa sono un po’ e durante la quarantena sono riuscita a provarne tante, condividendo le foto dei risultati (aihmè solo quelle) con i miei amici. È partito quindi un via vai di “Mi dai la ricetta?”… “ma perché non apri un altro blog…di cucina questa volta?” Ci ho pensato un po’ su ed ho deciso di condividere con voi le ricette provate (ed approvate) legate ai viaggi, perché in qualche modo provenienti da luoghi specifici, siano essi continenti lontani o più semplicemente le nostre regioni italiane.