Il lungo viaggio del 2019
Il lungo viaggio del 2019

Il lungo viaggio del 2019

Se è vero che durante ogni viaggio si impara qualcosa, il 2019 è stato per me tutto un lungo viaggio, e di cose ne ho imparate davvero tante…

Ho imparato che il Nihavn di Copenhagen è uno dei miei posti preferiti al mondo e che è fotogenico in qualsiasi ora della giornata (come le mie innumerevoli foto dimostrano).

Ho imparato che se nevica tanto a Trento i taxi non circolano ovunque e rischi di essere abbandonata a metà strada.

Ho imparato che salire sulla Torre degli Asinelli a Bologna fa più impressione dei grattacieli di New York e che il pesto alla modenese non ha nulla, ma proprio nulla di vegano.

Ho imparato che Potenza ha una scala mobile futurista da far invidia al Giappone e che Picerno è davvero così arroccato è caratteristico come l’ha sempre descritto Maria Laura.

Ho imparato che la rievocazione storica di Otricoli è curata davvero nel dettaglio e che avere buoni amici può permetterti di incontrarsi ad Orte e poi di spostarsi da lì in macchina.

Ho imparato ad amare i cornetti con la marmellata di mele cotogne e i tramonti di Sperlonga.

Ho imparato la leggenda del Monaciello di Napoli sotterranea e che questa città è bellissima anche QUANNO CHIOVE.

Ho imparato l’origine del Pulo di Altamura e di come sia stato ripulito e rivalutato negli ultimi anni.

Ho imparato che a Santa Severa c’è una scuola di Surf e che il castello ed il suo borgo sono dei piccoli gioielli.

Ho imparato che il mare di Calabria non degrada dolcemente ma è subito profondo e che le rovine di Cirella sono un luogo ricco di fascino.

Ho imparato che se nella vita sei una persona sorridente riderai anche facendo il volo dell’angelo in Basilicata e che il ponte tibetano di Sasso di Castalda non fa per niente paura.

Ho imparato che il colore del mare delle Tremiti è indescrivibile e che si, in un’altra vita ero un’isolana (ma questo lo sapevo già).

Ho imparato che il castello di Taranto offre visite guidate gratuite tenute da marinai e che il Duomo è un tripudio di marmi.

Ho imparato che Notthing Hill è una delle mie zone preferite di Londra e che ho una passione per gli scones.

Ho imparato che ad Amalfi il Duomo è dietro l’angolo e che la costiera è meglio vederla fuori stagione.

Ho imparato a fare la piega a terzi: io che ho i capelli riccissimi e li asciugo sempre al naturale; io che non so nemmeno impugnare una spazzola…si accettano prenotazioni.

Ho imparato a mettermi in punta di piedi per assistere ad una sfilata di moda (voi alti non avreste avuto difficoltà) e come si svolge la mappatura dei nei (la prevenzione non è mai abbastanza).

Ho imparato la leggiadria di Eleonora Abbagnato all’opera di Roma ed il divieto assoluto di utilizzare fotocamere al Sistina. Ho imparato a non incespicare con i tacchi mentre ritiro un premio letterario per conto di un’amica.

Ho imparato che quando ti fanno i colpi di sole va via un sacco di tempo e che pattinare sul ghiaccio non è poi così difficile (più che pattinare sono riuscita a non cadere).

Ho imparato ad amare la nuova casa dopo il trasloco ed a risolvere gli indovinelli di una escape room.

Ho imparato la gioia che può dare la notizia di diventare zia e poi il dolore profondo e la disperazione quando una notte di novembre questa gioia ti viene improvvisamente sottratta.

Ho imparato l’ansia dell’attesa quando la tua mamma è in sala operatoria, i tempi lunghi della chemioterapia e i sorrisi nelle prime fotografie in cui si vedono ricrescere i capelli.

Ho imparato che i miei respiri sono regolari e chi vive in apnea è qualcun altro e che per questo qualcuno io non voglio essere una boccata d’aria fresca ogni tanto (si, lo ammetto, credevo di aver chiuso con lui già lo scorso anno).

Ho ancora tanto da imparare. 2020 pensaci tu…

Per il momento imparo il nome dell’hotel che mi ospiterà nel prossimo viaggio.

Buon 2020 di viaggi e cose da imparare…

2 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *