Grottaglie è famosissima per il quartiere delle ceramiche ma, da qualche anno, anche per i murales dei cartoni animati che ne abbelliscono il centro storico.
Siamo in provincia di Taranto nel territorio più meridionale delle murge, caratterizzato da una serie di grotte scavate nella roccia da cui prenderebbe il nome la cittadina. Un esempio sono le cave di Fantiano, sede di un teatro all’aperto in cui, ogni anno si svolge il festival internazionale di musica etnica ed internazionale Musica Mundi. Anche Grottaglie, come Oria fa parte dell’Altosalento (o Nord Salento).
Grottaglie: cosa vedere
Castello Episcopio. Risale al XIV secolo e fu voluto dal vescovo di Taranto. Si trova in prossimità del quartiere delle ceramiche, nel nucleo più antico della cittadina. Negli spazi che in passato erano occupati dalle stalle oggi ha sede il Museo della Ceramica diviso nelle sezioni: archeologia, presepi, ceramica tradizionale, ceramica contemporanea e maioliche. Ogni anno questo edificio ospita due mostre, quella dei presepi fra dicembre e gennaio e quella della ceramica nei mesi di agosto e settembre.
Gravina del Fullonese. Alla base del monte Fullone: lunga circa 1 km e profonda 40 m presenta grotte che furono antichi insediamenti antropici. E’ ricca di vegetazione spontanea tipica della macchia mediterranea e di alberi da frutto. Vi erano ben 3 chiese rupestri ed un cisternone per la raccolta e conservazione delle acque piovane. Famosa è la così detta chiesa di San Pietro dei Giudei, risalente al VI secolo e dedicata a San Pietro e Paolo. E’ detta dei Giudei poichè la comunità ebraica che scappò all’eccidio e all’incendio di Oria nel 977 si trasferì a Grottaglie.
Chiesa Madre e Chiesa della Madonna del Carmine
La chiesa Madre risale al XVI secolo, in stile tardoromanico e probabilmente nasce come ampliamento di una chiesa preesistente.
La chiesa della Madonna del Carmine fu costruita su una grotta in cui si conservava un affresco della Vergine Maria. Questo edificio è legato all’ordine carmelitano come dimostra il chiostro affrescato con un ciclo dedicato ad Elia. Il pezzo più importante conservato all’interno è il presepe policromo di Stefano da Putignano datato 1530.
Il quartiere delle ceramiche di Grottaglie
Lungo la gravina di San Giorgio sorge un intero quartiere di esperti ceramisti che hanno ricavato laboratori e forni di cottura nella roccia di ambienti ipogei utilizzati in passato come frantoi. Questa fiorente attività è ancora oggi riconosciuta in tutta il mondo e Grottaglie rientra tra le 36 città delle ceramiche italiane riconosciute dall’AiCC-Associazione Italiana Città della Ceramica.
I principali prodotti nella ceramica grottagliese sono:
- “Bianchi di Grottaglie” è la più caratteristica rustica e popolare, caratterizzata da una tavolozza cromatica costituita dal verde marcio, giallo ocra, blu e manganese.
- “Capasoni“, sono contenitori di grandi dimensioni destinati a contenere vino.
- “Pumi“, classico simbolo, segno di augurio e prosperità.
I cartoni animati fra le vie di Grottaglie
In giro per il paese è possibile trovare dei murales dipinti dall’artista Paolo Carriere raffiguranti personaggi di manga, anime e cartoni animati ma anche personaggi famosi e di fantasia. Incontrerete così Creamy, lo Stregatto, piuttosto che Pollon e la piccola Flo.
Ci sono anche opere murarie di writers famosi a livello mondiale come Blu, Aryz, Ericailcane. Grottaglie ha infatti ospitato gli stessi artisti durante il Fame Festival, voluto e progettato da Angelo Milano, un noto artista di origini grottagliesi.
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