E’ sempre bello tornare a Trento se ti senti rivolgere queste parole: “Non portare le pantofole, ci sono già. Il letto è pronto”. Le premesse per questo week end fuori porta. Anche se tornare a Trento è un po’ come tornare a casa.
L’ennesimo arrivo in una città più tardi del previsto e la necessità di prendere un taxi (ormai tante levatacce e tanti taxi “notturni” fanno da cornice ai miei viaggi). Ma il taxi non può arrivare fin sulla ripida salita e causa neve e buio finisco “dispersa”. Il passo da “The revenant” a Pollicino è breve e ritrovo la strada di casa.
Le feste di Semmy ed i canederli.
Lo shopping gastronomico è d’obbligo ed anche le scarpe nuove. Bretzel, mezzelune e stinchi. E giocare al labirinto magico.
Vivere la famiglia nella sua quotidianità e nei luoghi del cuore.
Mi godo la neve. Mi inerpico su per i sentieri per ammirare scorci e panorami che lasciano senza fiato.
Fra le stupidate fra cugini e un Hugo (cocktail che non conoscevo), c’è anche tempo per vedere una nuova casa e per tornare al Muse.
Il Palazzo delle Albere ed una mostra su Cuba.
E quel tratto percorso in treno tante volte risveglia vecchie emozioni.
Questa volta andrò oltre…mi aspettano in un’altra città.
Consigli pratici:
– da qualche mese Italo arriva direttamente a Trento (fino a Bolzano) mentre prima era necessario cambiare a Verona;
-ottima pizzeria e ristorante indiano: Le Fornaci (Rovereto)
– per saperne di più sulla mia esperienza del Trentino:
(Foto mie)
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