2017: un anno di viaggi
2017: un anno di viaggi

2017: un anno di viaggi

Fine anno, tempo di valutazioni e resoconti. Anno nuovo e buoni propositi.

Il 2017 è stato decisamente un anno di viaggi (materiali e non).

Ho imparato ad amare la cannella a Lisbona, mangiando pasteis e scoprendo che sono uno dei miei dolci preferiti e che la torre di Belem è davvero così bella come la descrivono.

Una sera a Bruxelles ho rischiato di farmela sotto per quanto ho riso, complice una Delirium bevuta a stomaco vuoto. Ho imparato che qui i cioccolatini costano a peso d’oro, che i monumenti principali hanno a che fare con la pipì e che l’accoppiata “mules et frites” (cozze e patatine) non è poi tanto male.

Una primavera di gite fuori porta a Tivoli (Villa Adriana) e Calcata (paese hippie), con gli amici romani.

Ho rivisto Napoli in compagnia di mio cugino e mia zia, riscoprendone le bellezze e vedendo per la prima volta posti eccezionali come la Cappella Sansevero con il Cristo velato e le Sette opere di misericordia di Caravaggio. Ovviamente fra una pizza fritta, una frolla, una ricci aed un caffè.

Ho sonnecchiato sul tetto del Parlamento di Berlino crogiolandomi al sole di luglio. Mi sono innamorata di questa città pur non avendo aspettative alte. La Torre della Televisione (la mia preferita), tanti musei, un appartamento delizioso, il cibo tedesco noto nella mia famiglia e ritrovato. Uscire la mattina e rientrare la sera quasi senza sosta, cercando di vedere il più possibile.

E poi Cuba. I suoi suoni, i suoi colori, i suoi odori. Le sue profonde contraddizioni; l’afa che mi ha avvolta all’arrivo e mi ha accompagnata per tutto il viaggio. Il mio primo viaggio intercontinentale. Ho chiacchierato con chiunque ed in qualsiasi lingua ed ho imparato la classificazione dei sigari e che la ragazza più bella è la Guantanamera. Ho nuotato con i delfini, ho bevuto rum a qualsiasi ora della gioranata e ballato la salsa su un catamarano.

A Lourdes ho preso un sacco di pioggia. Ma davvero tanta, più di quella che prendo a Roma quando piove sul serio. Qualcuno scherzando mi ha detto che erano tutte benedizioni…chissà…Pioggia a parte è un luogo che resterà sempre nel mio cuore, dove la bellezza è dei luoghi ma soprattutto spirituale.

L’autunno ha visto l’Umbria protagonista, con un ritorno ad Assisi, nei luoghi francescani, ed una gita a Perugia in occasione dell’eurochocolate (con una svolta storico-artistica).

Poi la neve a Budapest ed io che mi immergo nell’acqua calda dei bagni all’aperto. Attraversare il Ponte delle Catene fin su al Bastione dei Pescatori. Pagare in fiorini la paprika, il salame ungherese e l’Unicum.

E poi un piccolo, piccolissimo “viaggio” in macchina tutto da sola(che per me che non amo guidare è come aver percorso la Route 66).

L’inizio di un viaggio nelle lingue vincendo la diffidenza d iscrivendomi ad un corso d’inglese (ora mi sta meno antipatico ma continuo a preferire il francese).

Un nuovo “viaggio” nello sport con la mia nuova passione e propensione per il nuoto.

Un viaggio-avventura che è quello di questo blog e tanti piccoli nuovi viaggi andando incontro ai nuovi amici conosciuti.

Infine, ma non meno importante, un “viaggio” (più che altro una gita fuori porta) nei sentimenti, perchè ho lasciato che qualcuno attraversasse la dogana del mio cuore…

E il 2018? Due viaggi sono già prenotati ed un paio in divenire…Direi che non mi resta che completare la lista dei buoni propositi, dopotutto negli ultimi mesi mi hanno regalato almeno 4 nuovi block notes, bisognerà pur usarli! Vado!!!

E buon viaggio…ops…buon 2018 a tutti!

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