Fare il giro dei caffè più buoni della città: ho cominciato questo progetto delle 101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita un po’ di anni fa, quando mi sono trasferita in città. Il libro lo conoscevo già ma venendo a vivere qui ho deciso, come vi ho già raccontato nel primo post dedicato al progetto, di visitare tutti i luoghi nominati e postare una foto sui luoghi nominati e postare una foto sui miei canali social (Facebook e Instagram). Poi è nato il blog e da lì la voglia e la necessità di raccontare.
Ma veniamo al capitolo in questione…
Parliamo di caffè…Io non sono mai stata una grande consumatrice di questa bevanda. Fino a circa una decina di anni fa la mia assunzione di caffè si limitava a qualche goccia nel caffellatte al mattino. Poi, quando ho iniziato ad insegnare, è diventato un modo per fare gruppo con le mie colleghe e ritagliarci una pausa nel lavoro.
Ancora oggi mi limito alla porzione del mattino appena sveglia e ad un solo altro caffè (massimo 2) durante la giornata poiché, iperattiva come sono, rischierei di avere poi grandi difficoltà nell’addormentarmi.
Non posso negare però di aver riscoperto il valore conviviale di questo liquido scuro e di aver capito come esso sia realmente l’occasione per rivedere amici e parenti e scambiare due chiacchiere. Se poi il caffè è anche buono le chiacchiere sono migliori…
Sebbene in Italia la patria indiscussa del caffè sia Napoli e nonostante la prima macchina per L’Espresso fu inventata a Milano, anche Roma si distingue nella preparazione di questa bevanda.
Due sono i luoghi epici nella capitale per il caffè: Sant’Eustachio e Tazza D’Oro.
101 cose da fare a Roma: il caffè Sant’Eustachio
Nel caffè Sant’Eustachio ci sono stata un paio di volte: una volta in tempi non sospetti, quando ancora non vivevo in città è una seconda volta in questi anni, quando ci ho accompagnato una mia amica per farle vivere l’esperienza della specialità del luogo. Sto parlando del Gran Caffè, rigorosamente con le iniziali in maiuscolo. Un caffè servito già zuccherato è ricoperto da una spessa cremina (se lo si senza zucchero occorre dichiararlo in precedenza). Il bar, nell’omonimo rione, non lontano dal Senato, non è molto grande e all’esterno, sulla pittoresca piazzetta, sono sistemati 5/6 tavolini, sempre stracolmi di autoctoni e turisti. Il personale ha tutte le caratteristiche di chi lavora in un caffè a Roma: cordialità e simpatia.
Questo caffè esiste dal 1938: la tostatura avviene nel locale e la materia prima può anche essere acquistata in loco, in comodi sacchetti, da portare a casa. Si fa onore il caffè Sant’Eustachio poiché è sostenibile: acquista i prodotti in modo solidale e responsabile attraverso l’Altromercato (vedi approfondimento a fine post). Il caffè è comprato ad un prezzo giusto e si viene a creare una relazione commerciale duratura che favorisce lo sviluppo dei progetti locali di cooperative situate in Repubblica Domenicana, Brasile, Guatemala ed Etiopia, sempre nel rispetto dell’ambiente.
Mosaici ed arredi qui sono tutti originali e l’apparecchio per la tostatura a legna, del 1948, è ancora funzionante.
Ammetto che questo caffè mi sta molto a cuore, forse perché sono molto legata al santo di cui porta il nome, poiché ne ho parlato nella mia tesi di laurea triennale. Ma di ciò trovate un piccolo approfondimento alla fine del post.
101 cose da fare a Roma: il caffè Tazza d’oro
Spostiamoci un po’ e raggiungiamo Piazza delle Rotonda, con il suo maestoso Pantheon, li dove svetta anche un’altra delle 101 cose da fare a Roma di cui vi ho già parlato.
Lì di fianco sorge il secondo caffè sul podio: il bar Tazza d’Oro. La sua specialità è la granatina con panna, a cui si è aggiunta la versione più calorica con panna sopra e panna sotto. Ma i puristi del caffè potranno certamente gustare anche la bevanda nella sua classica tazzina, senza farsi distrarre dalla vita romana che imperversa tutto intorno. Una vera chicca, che non si può fare a meno di notare, è il distributore automatico fuori dal bar: per chi avesse urgenza di miscela arabica, chicchi di caffè o addirittura di tazzine e macchinette per preparare la calda bevanda.
Non mi sento di esprimere il mio giudizio su quale sia il mio preferito ed il migliore fra i due ma mi discosto un po’ dal capitolo del libro in questione e aggiungo un terzo caffè da tenere in conto: l’Antico Caffè Greco.
101 cose da fare a Roma: il caffè Greco
Un caffè d’altri tempi, sito in via Condotti dal 1760, nato come una sorta di rivoluzione nella Roma non ancora abituata all’assunzione di questa bevanda. È stato questo il luogo in cui hanno sorteggiato caffè da Casanova a Goethe, da Keats a Shelley e persino Shopenhauer, Stendhal e Silvio Pellico. Fino ad attori di Hollywood del calibro di Paul Newman e Audrey Hepburn. Due curiosità da mettere in evidenza: alcuni artisti avevano l’abitudine di utilizzare l’Antico caffè Greco come fermoposta, facendo arrivare qui la propria corrispondenza. Altra cosa degna di nota è una delle cinque sale di cui è composto il locale: la sala Roma è completamente affrescata con vedute di Roma classica realizzare nel 1897 dal pittore vedutista Vincenzo Giovannini.
Se ancora non ne avete abbastanza di caffè e bar, per uno sguardo più ampio su quello che è il panorama dell’offerta in città, vi consiglio il libro “i bar a Roma” di cui ho già scritto in un precedente post su questo blog.
Io un’idea su quale possa essere il mio caffè preferito me la sono fatta. E voi? Cosa ne pensate?
La foto è mia di qualche tempo fa.
101 cose da fare a Roma a proposito di caffè: approfondimenti
Altroconsumo: consorzio nato nel 1989 è formato da 120!organizzatori. Non ha fino di lucro e promuove in Italia il commercio equo e solidale. Infatti finanzia, produce e commercializza prodotti alimentari che provengono da Africa, Asia ed America Latina. Inoltre ha il compito di sensibilizzare sui problemi di disparità economica far il nord ed il sud del mondo. Oggi conta più di 100 Botteghe del Mondo con oltre 230 punti vendita in Italia. Con i suoi circa 3000 volontari impegnati, é la prima organizzazione in Italia per il commercio equo e solidale e la seconda al Mondo.
Sant’Eustachio: santo martire romano vissuto fra il I e il II secolo. Dalla leggenda è identificato con il generale Placido un pagano poi convertito al cristianesimo. La conversione avvenne perchè, durante una battuta di caccia, egli vide un crocifisso fra le corna di un cervo che pertanto è diventato suo simbolo e suo attributo iconografico.
Un buon caffè serve sempre, infatti quando sono in vacanza cerco sempre il caffè italiano
Grazie per i consigli, sono già stata a Roma ma mi piacerebbe tornarci
Se ci torni avvisami e ti porto un po’ in giro ?
Sono stata al Caffè Tazza D’Oro lo scorso settembre e sentirne parlare mi ha riportato alla mente quei bellissimi giorni trascorsi coi miei genitori in un viaggetto che ho regalato loro per il cinquantesimo anniversario di matrimonio.
e…sì, è proprio buono il loro caffè! 🙂
Che bella l’idea del viaggio con i genitori per festeggiare il loro anniversario…?
Anche io come te non ero una grande consumatrice di caffè e sono stata “rovinata” dalla pausa con i colleghi. Mia madre invece è una grande estimatrice ed esperta, lei entra SOLO nei bar testati e approvati 🙂
Allora potrai consigliarle questi! ?
I caffè sono patrimonio storico delle nostre città italiane! Bellissima anche l’idea delle 101 cose da fare a Roma… sicuramente le idee non mancano!
Grazie mille! Si, è un progetto a cui tengo molto!
Sono sempre curiosi questi articoli che portano alla visita di una città sotto una forma insolita che però fa parte del viaggio. Mi terrò a mente gli indirizzi per quando tornerò nella città eterna.
Avevo letto da qualche parte che il caffè del S.Eustachio era il più buono del mondo e ho voluto provare: avevano ragione!!!
Davvero addirittura il più buono del mondo? Allora ulteriore valore a questo caffè!
Ho vissuto diversi anni a Roma, senza mai andare al caffè Sant’Eustachio e Tazza D’Oro. Poi tornata in gita mi è capitato di leggere un articolo su Sant’Eustachio e ci sono andata per un caffè al volo. Dopo aver letto il tuo articolo, la prossima volta che sono a Roma mi tocca fare un salto alla Tazza D’Oro che non avevo mai sentito nominare prima d’ora.
Avvisami e ti ci accompagno ben volentieri!
Non solo sono un’amante di una buona tazzina di caffè, sono anche appassionata dei caffè intesi come luoghi, soprattutto se sono antichi e pieni di tradizione! Mi sono segnata un paio di indirizzi per la prossima volta che tornerò a Roma. ?
avvisami, ti ci accompagno ben volentieri! ?
Lo ammetto, sono una delle poche persone in Italia, ma anche nel mondo, a non consumare quotidianamente il caffè. Non lo bevo (quasi) mai, perlomeno quello tradizionale, se non quando mi capitano ogni tanto espressini e cappuccini o…i Pocket Coffee!
Del Caffè Greco sapevo già per il semplice fatto di averci approfondito anch’io con un articolo sul caffè, ma gli altri che hai nominato li ho scoperti ora.