Tre luoghi imperdibili a Recanati
Tre luoghi imperdibili a Recanati

Tre luoghi imperdibili a Recanati

Se pensate che Recanati sia solo Leopardi dovete assolutamente conoscere questi tre luoghi imperdibili: la Torre del Borgo, il museo Beniamino Gigli e Villa Colloredo Mels.

Grazie alla collaborazione con Sistema Museo, che si occupa del sistema museale cittadino, siamo stati loro ospiti ed abbiamo cominciato la nostra visita dalla Torre del Borgo.

Tre luoghi imperdibili a Recanati: la Torre del Borgo

Ingresso: 3 euro

Orari: 10-13 il sabato e la domenica anche 15-17

Dalla sua sommità lo spettacolo è eccesionale e dal 2016 al suo interno ospita il MUREC, il museo della città.

Edificata intorno al 1160 come fusione di tre castelli presenti in città, fu restaurata, nella parte alta, in seguito all’incendio del 1322. Nel XIX sec. ha assunto l’aspetto attuale di isolamento che la caratterizza, dovuto al rifacimento di Piazza Leopardi.

La torre ha pianta quadrata e altezza di 36 m ed è suddivisa in 7 livelli collegati fra loro da ripide scale che prendono luce dalle feritoie. Sulla sommità il terrazzo panoramico ed esternamente lo stemma della città di Feermo, legata da forte amicizia a Recanati, ed il leone rampante dell’artista Sansovino. Subito sotto i versi delle Ricordanze in cui Leopardi fa riferimento alla torre.

Fin dal XIV- XV secolo la torre civica era provvista di un orologio che dapprima era regolato secondo l’ora all’italiana con inizio dall’ora prima (dopo il tramonto). Poi Napoleone volle l’introduzione dell’ora “d’oltralpe” con la gioranat divisa in due cicli di 12 ore. Fra il 1800 e il 1970 circa il meccanismo usato era quello creato dalla gloriosa famiglia Galli: famosi orologiai marchigiani. Le ruote dentate sono in fusione di ottone e da circa 10 anni l’orologio è regolato da una centralina elettronica con rimessa all’ora esatta di tipo satellitare.

Mi ha molto affascinata l’idea che, quando non tutti potevano permettersi un orologio, il suono delle campane era un chiaro segno, anche per chi lavorava nelle campagne, dello scorrere del tempo.

Il concerto campanario è composto da quattro campane: ognuna ha il suo nome e il suo ruolo.

Il campanone segna l’angelus e suona nelle festività; è stata l’ultima campana realizzata dalla famiglia storica dei Pasqualini.

La mezzana o del consiglio suona per annunciare il consiglio comunale o le mezz’ore.

La mezzanella o della scuola suona dal lunedì al sabato, dal 15 settembre, al 15 giugno, per due minuti.

Poi c’è la piccola o dei caduti.

Nelle feste suonano tutte insieme.

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Recanati: il Museo Beniamino Gigli

Quindi ci siamo spostati al museo Beniamino Gigli, un personaggio che ammetto, non conoscevo affatto. Tenore, ma anche “cantante popolare”, avendo diffuso fra i più canzoni come “mamma” e “non ti scordar di me”. Vi allego video per intenderci meglio.

Il museo nasce grazie alle donazioni degli eredi che hanno messo a disposizione oggetti di scena, costumi, cimeli, ecc. La mia parte preferita è stata quella con la riproduzione del camerino.

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Beniamino Gigli, dopo un’infanzia semplice si trasferì a Roma per studiare e quindi avviò la sua carriera in Italia e nel mondo. Oltre alle rappresentazioni teatrali girò anche numerosi film.

Recanati: Museo Colloredo Mels

Orari: lunedì-domenica 10-13; 15-19

Il pomeriggio è stato dedicato alla visita di questo museo il cui fiore all’occhiello è sicuramente l’Annunciazione di Lorenzo Lotto.

Al piano terra il museo ospita una sezione archeologica che permette di conoscere le popolazioni primitive che si insediarono nel territorio dal Paleolitico all’età romana. Frutto di scavi e scoperte fortuite: interessanti le tombe dei due bambini e il rituale della rottura volontaria delle anse del vasellame prima della sepoltura. Allo stesso piano la collezione di ceramiche Ceccaroni, ceramista del XIX secolo a metà fra artigianato, poetica ed invenzione popolare.

Al piano nobile troviamo la Pinacoteca e le raccolte leopardiane.

Nella Pinacoteca, oltre a Lotto, opere del XIII al XVIII secolo.

La collezione leopardina invece conserva i ritratti di famiglia, numerosi libri, lettere e la maschera funebre del poeta.

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Le foto sono mie e di Pietro.

Per info e prenotazioni:

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