New York (day 2)
New York (day 2)

New York (day 2)

“Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa…e la vedeva. È una cosa difficile da capire. Voglio dire…Eppure c’era sempre uno, uno solo, uno che per primo…la vedeva…Allora si inchiodava, lì dov’era, gli partiva il cuore a mille, e,…si girava verso di noi, verso tutti, e gridava (piano e lentamente): l’America. Poi rimaneva lì, immobile come se avesse dovuto entrare in una fotografia, con la faccia di uno che l’aveva fatta lui, l’America. La sera, dopo il lavoro, e le domeniche…prima aveva in mente qualcosa in compensato, poi…gli ha preso un po’ la mano, ha fatto l’America…è il destino quello. Quella è gente che da sempre c’aveva già quell’istante stampato nella vita. E quando erano bambini, tu potevi guardarli negli occhi, e se guardavi bene, già la vedevi, l’America, già lì pronta a scattare, a scivolare giù per nervi e sangue e che ne so io, fino al cervello è da lì alla lingua, fin dentro quel grido AMERICA, c’era già, in quegli occhi, di bambino, tutta l’America. Lì, ad aspettare.” (A.Baricco)

Bayonne: il suo porto e le sue casette a schiera, quelle tipiche americane col patio davanti all’ingresso e le scalette. E poi New York, bandiere a stelle e strisce ovunque. Esco dalla metro e resto senza parole, bastano 10 secondi e la città mi rapisce. Come dice Roger “New York ti colpisce in faccia come un treno”. E io capisco che tutti i racconti fatto dalla gente non riusciranno mai a descrivere the big apple, e probabilmente nemmeno le mie parole ci riusciranno. La città è fotogenica: l’Empire state building, il rockfeller center, Times square, bradway, la 5 avenue, saint patrick. A central park mi siedo all’ombra e prendo appunti per il blog. Intanto dei ragazzi giocano a baseball. Poi all’improvviso la pioggia: rinunciamo a ripararci e camminiamo sotto l’acqua, tanto nella città delle 1000 contraddizioni piove col sole e si passa dall’afa al freddo siberiano dell’aria condizionata. Le chiacchiere scorrono a fiumi fra ricostruzioni di alberi genealogici, racconti del passato, ombrelli regalati e corse della metro gratis. E TERESA si conferma una grande, grandissima amica.

0 commenti

      1. Eccome se continuerò a seguirti! E infatti mi sono appena iscritto al tuo blog. 🙂 Comunque, per essere sicura di non perderti i commenti miei e di altri blogger, controlla ogni pochi giorni la casella spam di WordPress: spesso WordPress infila in quella casella anche dei commenti perfettamente normali, che non sono assolutamente spam. Grazie a te per la risposta! 🙂

          1. Sono d’accordo, il rapporto di affetto e di stima reciproca che talvolta si instaura tra noi bloggers è senza dubbio il lato più bello di WordPress. E’ per questo che quando pubblico un post non me ne frega nulla delle visualizzazioni o dei Mi piace, ma spero sempre di ricevere tanti commenti: l’interazione con gli altri bloggers mi dà sempre un piacere immenso. 🙂

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