A Malta mi sono sentita davvero spaesata per quanto è eclettica. Non riuscivo a inquadrare il posto in un contesto specifico. Mediterraneo? Oriente? Sicilia? Colonia inglese? L’isola è tutto questo insieme. E il fatto che sia un’ isola, per me che ho un amore particolare per le isole, è stato un elemento in più.
Il viaggio a Malta è stato particolare: sono partita sola con la mia amica/collega Luciana ma il week-end l’abbiamo trascorso quasi interamente anche con altre due persone.
Subito dopo aver prenotato Luciana mi fa: “Ne ho parlato anche con A. E se venisse anche lui?Ci raggiungerebbe.” Che dirle? Mi ha spiazzata ed ho accettato. Comunicazione successiva: “A. porta un amico”. Lì sono saltata su: “No eh! Non vado certo a Malta per giocare al gioco delle coppie! Sia chiaro a tutti che sto ipotetico amico non farà certo coppia con me durante il viaggio”. Per fortuna non era nelle loro intenzioni, ma tanto mi infastidiva la situazione che si era creata che a quel poverino di G. non ho quasi rivolto la parola per tutto il we, mentre con A. (conosciuto in quell’occasione) ho rischiato di litigarci più volte. Bel viaggio direte!
In realtà si, è stato comunque un bel viaggio perchè come sempre ho saputo coglierci il buono. A parte luoghi e paesaggi meravigliosi (mare da favola), ho approfittato dell’indole viaggiatrice di A. (che a Malta ci era già stato non so quante volte) ed ho seguito i suoi consigli su dove mangiare, andare, come spostarsi.
Era aprile, e appena atterrate l’afa che mi aveva colpita in pieno viso la ricordo simile a quella di Cuba. L’asfalto della pista talmente caldo che le mie sneakers mi sembrava si stessero fondendo e incollando a terra.
Hotel a Saint Julian, Paceville, vista mare. Nel bel mezzo della movida, ma per i ragazzini in gita o per quelli che a Malta ci vanno per imparare l’inglese. Malta è il più piccolo paese dell’Unione Europea, ma per certi versi non sembra di essere all’estero. Infatti la lingua ufficiale dovrebbe essere l’inglese poichè ex colonia (e in giro ci sono le tipiche cabine telefoniche inglesi rosse) però, essendo così vicina alla Sicilia, ristoranti e locali spesso sono di siciliani e ovunque si sente parlare in italiano. Poi ci sono gli aspetti arabeggianti, dal nordafrica e dall’oriente. Elementi nella lingua, nella cucina, nelle costruzioni.
L’esempio più bello sono i tipici balconi chiusi da grate soprattutto presenti a La Valletta (me ne sono innamorata e li ho tanto fotografati) e Mdina, la città silenziosa, il posto che in assoluto ho più amato a Malta. Di origine araba ma rifatta in parte dai Normanni. Qui fra i vicoli e la pietra calda e gialla il tempo sembra essersi fermato…
Non sono riuscita a vedere la Decollazione del Battista del mio amato Caravaggio (la cattedrale era chiusa di Domenica)ma si sa…lascio sempre qualcosa di “non visto” nei viaggi in modo tale da avere la scusa buona per tornare nell’eclettica Malta.
(Foto mie o di Luciana)