La porti un bacione a Firenze è forse la canzone più nota sulla città Toscana. E io stata a Firenze ben 3 volte!
Mi sono lasciata ispirare da mia sorella che ha passato qualche giorno nella cittadina toscana qualche settimana fa (come avevo già scritto in un post precedente proprio sulla Toscana) e mi sono detta: qualcosa da dire su Firenze non ce l’hai? Certo che si! (sono un chiacchierona e qualcosa da dire su qualcosa la trovo sempre).
Per dare veridicità alle mie chiacchiere sono andata a ripescare la guida della città. Costo 7000 lire. 7000 lire? Ma quando l’ho comprata? Quanto sono vecchia? Sicuramente è un reperto dei miei 16 anni perché quando sono tornata in città era il 2008 e la moneta corrente era già l’euro. Così come nel 2018 quando ci sono tornata in compagnia di mio cugino. Il racconto lo trovate qui.
La mia prima visita è stata fugace, un giorno per ammirare il Duomo, Santa Croce, Santa Maria Novella, la casa di Dante, piazza della Signoria e Palazzo Vecchio, Ponte Vecchio…
La seconda volta invece mi sono superata: 5 giorni! Io e Giuseppe ci siamo andati in macchina e per me è stato bellissimo soprattutto perché ho avuto modo di apprezzare la fiorente industria della pelletteria e dare sfogo alla mia innata passione per le borse: ne ho comprate 5 (ma 2 erano per mamma e per mia sorella).
La porti bacione a Firenze: cosa vedere
Ricordo un hotel carinissimo, col letto a baldacchino e che abbiamo girato davvero tanto. Sono tornata nei luoghi già visti e in più ho ammirato la città dall’alto della Cupola di Santa Maria del Fiore e del Campanile di Giotto. Sono stata a San Lorenzo (ed al suo mercato), a Orsammichele, alla Galleria dell’Accademia ad ammirare il David, a Palazzo Pitti (la mia prima immagine del profilo di Facebook mi ritraeva seduta proprio lì davanti). Ho visitato il convento di San Marco con l’opera di Beato Angelico, la chiesa del Carmine e Masaccio, le cappelle medicee e soprattutto finalmente agli Uffizi. Giotto, Simone Martini, Piero della Francesca, Paolo Uccello, Masaccio, Botticelli, Raffaello, Michelangelo…un condensato di arte medievale e moderna…e il povero Giuseppe che non ne poteva più. Allora in città viveva un mio amico di Toritto e ci aveva fatto compagnia per qualche ora.
E comunque la guida vintage ha il suo perché, merita ancora…
(Le foto le ha scattate mia sorella nei giorni scorsi. Di vintage solo la guida)
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