Quest’anno ho deciso di visitare i Giardini di Ninfa (Latina) in occasione dei loro 100 anni: dopo averli a lungo puntati, finalmente è giunto il momento di organizzare la visita. Siamo a Cisterna di Latina nel territorio fra Sermoneta e Norma.
Visitare i Giardini di Ninfa: La storia
In età medievale Ninfa era una cittadina con circa 250 abitazioni, 7 chiese e doppia cinta muraria. Il territorio, molto fertile e in posizione strategica, era conteso da numerose famiglie baronali legate al papato. Nel 1159 all’interno della Chiesa di Santa Maria Maggiore fu addirittura incoronato Papa Alessandro III che fuggiva da Roma, “braccato” da Federico Barbarossa.
Nel 1298 Pietro Caetani, nipote di Benedetto Caetani, noto come Papa Bonifacio VIII, acquistò Ninfa che, saccheggiata e distrutta nel 1381, non fu più ricostruita per motivi legati alla malaria: i Caetani si spostarono a Roma e gli abitanti abbandonarono la cittadina. Le chiese continuarono invece ad essere utilizzate anche nel XIV e XV secolo dagli abitanti dei comuni limitrofi. Anche le attività produttive restarono attive: una diga, un mulino, una ferriera e un impianto per la lavorazione dei tessuti.
Alla fine del 1800 alcuni eredi dei Caetani tornarono a Ninfa e cominciarono ad occuparsi del Giardino seguendo un indirizzo libero e spontaneo senza una geometria stabilita.
Nel 1920 piantarono lecci, faggi, rose, restaurarono alcune rovine (es. il palazzo baronale) e bonificarono gli acquitrini. Il giardino fu aperto a circoli letterari ed artisti. Fu poi Leila, l’ultima erede, a curare il giardino come fosse un dipinto accostando colori e piante senza forzature. Nel 1972 la stessa istituìla Fondazione Caetani per tutelare la memoria della famiglia e del giardino.
Oggi la fondazione gestisce sia il giardino 8infatti le visite si prenotano attraverso il loro sito internet) sia il castello di Sermoneta (XIII secolo).
Nel 2000 il Giardino di Ninfa è stato dichiarato Monumento Naturale Regionale ed anche il fiume Ninfa è considerato una zona speciale di conservazione.
Visitare il Giardino di Ninfa: caratteristiche e curiosità
8 ettari, circa 1300 piante diverse, 100 specie di uccelli e qualche scoiattolo che si nasconde (come ha raccontato uno degli operatori ad un bimbo che era in visita davanti a noi). ciliegi, meli, magnolie, betulle, iris palustri, aceri giapponesi e coreani. Ma sopratttutto i miei preferiti: l’albero della nebbia e il noce nero che ha una caratteristica particolare. Infatti quest’albero produce sotto terra una tossina che impedisce ad altre piante di crescergli intorno e per questo motivo è spesso isolato.
Le chiese superstiti sono S. Maria Maggiore, S. Giovanni, S. Biagio, S. Salvatore, S. Paolo e S. Pietro fuori le mura.
Il percorso di visita inizia proprio da S. Maria Maggiore in cui fu incoronato Papa Alessandro III. Nell’abside sono ancora visibili i resti di affreschi. Segue la chiesa di S. Giovanni e quindi i giochi d’acqua, fulcro del giardino.
Sulla medievale via del Ponte furono piantati cipressi e pini per mettere in evidenza le emergenze architettoniche.
Il Piazzale della Gloria, con la sua lavanda, introduce al Piazzale dei ciliegi. In questo spazio è possibile in parte abbandonare il sentiero (per tutta la visita è tassativo seguirlo) e dedicarsi alle foto nel prato e fra i fiori.
Si prosegue quindi con il suggestivo ponte a due luci ed il pioppo inserito fra gli alberi monumentali d’Italia. Quindi si passa al ponte romano ed alla sorgente dei bambù, un luogo particolarmente instagrammabile.
Oltre il giardino, sulla sponda opposta del fiume Ninfa, sono visibili i resti delle antiche “fabbriche” della città.
La visita si conclude nella piazza del municipio che i Caetani avevano riconvertito a villa di campagna. Qui si può ammirare anche la torre con i suoi 32 m di altezza.
All’uscita un fornitissimo bookshop (sapete che ne vado matta) in cui ho comprato 2 piantine (una di peperoncino viola ed una di salvia) e un segnalibro dipinto ad acquerello (ed anche questa mia passione la conoscete). Potete trovarci però anche libri, calamite e pubblicazioni per bambini.
Come organizzare la visita
Ecco quindi alcune informazioni pratiche su come visitare I Giardini di Ninfa (Latina). Il giardino è aperto solo in giorni prestabiliti da un calendario annuale. La prenotazione va fatta online e si arriva in biglietteria circa 15 minuti prima dell’orario di visita. Solitamente la visita è guidata ma a causa del Covid si procede autonomamente e, lungo il percorso, sono dislocati gli operatori che forniscono informazioni e rispondono alle domande.
Il costo del biglietto è di 15 euro, più 0,50 euro di prenotazione.
Come arrivare: con mezzi propri o con il taxi dalla stazione di latina Scalo.
(Le foto a corredo di questo articolo sono mie, di Pietro e Gilda. In visita con noi c’era anche Anto)
Che bello questo parco. È da tempo che vorrei visitare questa zona del Lazio. Se dovessi venire da quelle parti prenoterò senz’altro una visita in questo giardino. Grazie di tutte le informazioni.
Figurati! È stato un piacere!
Mi sembra uno di quei giardini che piacciono a me dall’aspetto quasi naturale in cui la mano della natura si unisce a quella dell’uomo. Non ne avevo mai sentito parlare quindi è stata una gradevole sorpresa
Sono contenta che ti sia piaciuto! Dal vivo è ancora meglio!